Ho scoperto solo ora la Call for Ideas aperta sul sito dei contratti di fiume e mi mangio le mani per essere arrivato in ritardo, la data di chiusura era 31 agosto 2024 alle ore 12.00.

So bene che siano idee al vento visto che non avrà nessun valore per questa raccolta di idee, ma questo annuncio mi ha fatto scivolare in uno stato di vivo interesse che mi ha portato a scrivere questo articolo.

Link alla pagina web

Fin da piccolo ho sentito storie di quando il Seveso era un torrente “biologicamente vivo”, con pesci e acque pulite. Ricordo storie di mio nonno paterno che diceva di aver passato buona parte della sua infanzia giocando nelle acque del fiume, come farebbe qualsiasi bambino in un torrente di montagna.

Non nego che per buona parte della mia infanzia ho faticato a capire la ragione del perché in passato si potesse fare e ora invece fosse impensabile. Oggi sono un pochino più saggio e soprattutto ho ormai superato la fase della mia vita in cui giocare nel torrente diventava l’avventura più figa di tutta l’estate. Il sogno di farci il bagno l’ho sicuramente cestinato, ma sono sicuro che Paderno sia piena di bambini che non vedrebbero l’ora.

I would genuinely like to see today’s kids playing in the water just to grow old and tell their kids and grandkids how amazing and alive it made them feel!

Magari domani mi sarà già passato l’entusiasmo, ma vedendo che ci viene direttamente chiesto come ci comporteremmo se fosse compito nostro prenderci cura del Seveso non ho potuto non pensare a una risposa.

Hold on, provo a formalizzare l’idea e come vorrei arrivarci.

Obiettivo:

Entro il 2030 che le acque del Seveso che scorrono all’interno del comune di Paderno dovranno essere abbastanza pulite da considerarle balneabili.

Il volume d’acqua che scorre ovviamente non è tale da permettere di farsi il bagno, per come lo intendiamo solitamente.
Però vorrei che l’acqua fosse pulita abbastanza da permettere ai bambini di entrare fino alle caviglie e giocare con i sassi del fondale, costruire dighe e schizzarsi a vicenda.

Ad oggi, se dicessi questo ad alta voce pubblicamente qualche padernese mi chiamerebbe un TSO, rinchiudendomi a vita. But here’s the thing, I have a plan!


The plan:

Vedrete come tutte le proposte che avanzerò hanno ben poca originalità. Saranno tutte già state proposte da altri e magari anche in un formato più convincente. Per chi è più concreto e se ne frega dell’originalità e vuole solo che le cose si concretizzino, here’s my 5 step plan:

  1. Vietare di costruire sulle sponde del fiume
  2. Mappatura di tutti gli scarichi abusivi e non
  3. Impostazione di un sistema di monitoraggio continuo della qualità delle acque del Seveso
  4. Progetti di riqualificazione e rewilding nelle aree libere lungo il fiume
  5. Riqualificazione dei corridoi di fiume che corrono tra un progetto di riqualificazione e un’altro

Per questo articolo andrò a considerare solamente la sezione di fiume che corre dall’unione dei due rami del fiume a Cesano Maderno fino al confine sud di Paderno Dugnano con Cormano, come rappresentato nella mappa:

La lunghezza di questo segmento di fiume misura circa 10 km.

La mappa è interattiva e potete navigare tra le varie aree che ho indicato, accompagnando quanto scriverò in questo articolo.

1. Vietare di costruire sulle sponde del fiume

Il concetto è molto semplice, da regolamenti comunali dovrebbe diventare impossibile cementificare ulteriormente le aree immediatamente adiacenti alle sponde del fiume.

Una buona percentuale delle sponde è già stata costruita in passato e su questo non possiamo fare molto, possiamo provare a preservare quanto rimane.
A molti sembrerà che sia rimasto troppo poco; mi dispiace ma dovrete aspettare fino al punto 4 per essere rassicurati!

2. Mappare tutti gli scarichi leciti e abusivi

Come tutti sappiamo, lungo il Seveso sono presenti diversi scarichi abusivi e non, che riversano nel fiume liquidi di scarto.

Da una breve ricerca in rete si vede che sono stati fatti diversi sforzi per mappare tutti gli scarichi abusivi, ma non sembrerebbe essere possibile agire più di tanto sulla chiusura degli stessi.

Per vostro approfondimento potete leggere i seguenti articoli:
Seveso, droni in volo sul fiume per dare la caccia agli scarichi abusivi
Fiume Seveso: 1.420 scarichi abusivi. La denuncia degli Amici del Parco Nord
Seveso: il silenzio non è innocente

Nonostante io abbia cercato a lungo, non ho mai trovato una fonte di informazione che mi offrisse la possibilità di visualizzare la mappa di questi scarichi, in modo da poter vedere quanti si trovano sul territorio padernese o a monte.

Oltre a quelli abusivi, poi, nel Seveso viene riversato continuamente il troppopieno dei sistemi fognari di tutti i comuni che il fiume attraversa.
Questo non è un problema solo nostro, anche la grande città di Parigi ha avuto questo problema negli ultimi anni e, più notoriamente, durante le olimpiadi che ha ospitato.

A periodi la Senna era troppo inquinata per permettere agli atleti di poter gareggiare all’interno, costringendo il comitato organizzatore a cancellare alcuni eventi e spostarli in una differente località. Vi lascio un paio di video per approfondire.

Nel mondo di esempi come questo se ne trovano infiniti, alcuni fiumi sono più colpiti di altri, ma quasi sempre il principale problema è sistemico, spesso anche legato a vantaggi economici e tagli di costi. Vi lascio di seguito un video su un caso specifico proveniente dal Regno Unito, che parla di uno dei tanti fiumi che non meritando la stessa attenzione di cui gode la Senna, sembra che non abbia speranza di cambiare.

Senza nasconderci dietro un dito, dobbiamo ammettere che il Seveso è ben lontano da essere un “major European river” che riceverà infiniti finanziamenti per essere recuperato. Per fortuna però non abbiamo nemmeno la necessità di spingerci fino al punto di replicare le strategie di Parigi, noi potremmo limitarci a fare i seguenti passi:

  1. Mapparli, suddividendoli tra leciti e illeciti
  2. Pubblicare la posizione di tutti gli scarichi e dichiarare pubblicamente di chi sia la “proprietà” e la disponibilità degli stessi
  3. Instaurare l’obbligo di rendicontazione annuale del volume e della composizione chimica delle sostanze riversate nel fiume, con successiva pubblicazione di report sul sito web del contratto di fiume
  4. Pianificazione e calendarizzazione della chiusura degli scarichi abusivi
  5. Pianificazione lungo termine della chiusura degli scarichi leciti direttamente in Seveso

Tanto di questo lavoro probabilmente è già stato fatto, ma rimane inaccessibile alla maggior parte. Non basta fare il lavoro, la diffusione del materiale raccolto è fondamentale per continuare ad alimentare il trend che ci porterà a raggiungere gli obiettivi.

3. Setting up the monitoring infrastructure:

Dopo aver fatto una valutazione sugli scarichi, uno step indispensabile per il successo del progetto dovrebbe essere impostare un’infrastruttura stabile per il monitoraggio della qualità delle acque del Seveso, installando sensori in diversi punti del corso del fiume, possibilmente in punti strategici.

Non possiamo farne a meno se vogliamo iniziare ad operare per migliorare la salute del fiume, dobbiamo essere in grado di misurare il lento o altalenante miglioramento dei vari valori chimici e biologici. In altre parole, il campionamento randomico e poco frequente delle acque non è sufficientemente accurato per poterci fornire il quadro accurato della situazione.

Idealmente dovremmo pianificare di installare una stazione ad ogni confine comunale che il “segmento di Seveso” attraversa, così da valutare anche l’impatto che ogni comune ha sulla salute del fiume.

4. Finding sites for projects:

Ora che sappiamo cosa inquina il fiume e abbiamo impostato un sistema di tracking della qualità delle acque, possiamo iniziare a parlare di cosa fare per rinaturalizzare il fiume e renderlo più ecologico.

Proporrei di procedere semplicemente come segue:

  1. Mappare tutti i terreni ancora verdi sulle sponde del fiume (Nella mappa visualizzati con poligoni verdi semi-trasparenti)
  2. Iniziare a pubblicare sul sito del contratto di fiume tutte le aree di lavoro disponibili per progetti
  3. Raccolta di idee con pubblicazione ed elezione dei vincitori mediante bando (just like this call for action)
  4. Fondazione e finanziamento di un entità giuridica che possa acquistare i terreni privati tra quelli che ci interessano e prendere in gestione quelli pubblici. Inoltre, potremmo spingere per stipulare accordi con proprietari di terreni privati che non hanno interesse di vendere ma che possono essere incentivati ad ospitare un progetto di rewilding
  5. Associare i progetti vincitori ai terreni disponibili e liberi e mostrare a tutti esattamente quali progetti sono stati attivati in ognuna delle aree
  6. Apertura di contratti di collaborazione con associazioni, aziende o gruppo di persone che vogliano portare avanti questi progetti sparsi lungo il fiume.

Unpopular opinion: per quanto mi riguarda i progetti che possono essere presentati dovrebbero poter spaziare da un depuratore industriale a un ecosistema di fitodepurazione. Il punto della questione è l’output che genera.

Se avete qualche idea interessante commentatela sotto questo post, così che anche altri possano leggerla.

Io vi lascio qualche immagine, video e risorse per visualizzare meglio quello che si potrebbe fare in ottica di questo progetto di “River restoration”. Clicca per espandere!

Per poter valutare quale impatto un progetto di questo tipo potrebbe avere, sono andato a calcolare la superficie che il Seveso occupa ad oggi, nel segmento considerato. Come potrete vedere dalla mappa dinamica creata, la superficie ammonta a 128.408 m2.

Ora ci interessa capire quanta superficie riusciremmo ad aggiungere andando a prendere nota delle dimensioni delle aree aggiuntive dedicate ai progetti. Potete fare il calcolo in autonomia oppure fidarvi della tabella preparata da me:

Area progettoSuperficie in metri quadri
16.184
212.731
33.720
44.789
52.863
615.264
73.578
81.637
92.572
108.826
111.028
122.171
132.784
147.007
155.723
1614.095
172.491
184.693
198.426
2016.607
2112.559
2211.476
234.130
244.022
252.836
263.058
271.825
TOTALE167.095 m2

La somma della superficie delle aree che vedete sulla mappa ammonta a 167.095m2, più di quanto venga occupato al momento dal fiume stesso!

Potenzialmente abbiamo la possibilità di raddoppiare lo spazio che dedichiamo alle acque del fiume, considerando poi come le nuove aree saranno oggetto di progetti specifici, le potenziali conseguenze positive sull’ecosistema del fiume sono innumerevoli.

5. Riqualificare i corridoi tra le isole create:

In seguito alle operazioni di bonifica e di valorizzazione delle aree verdi poste lungo il fiume, l’ultimo step sarebbe quello di bonificare il letto del fiume, rendendolo più accogliente per una fauna acquatica e per tutto l’ecosistema.

Le strategie potenziali sono infinite, così come i progetti che possono essere proposti per le aree adiacenti al Seveso, ma vorrei allegarvi il seguente video che propone una soluzione tanto semplice quanto efficace:


Conclusioni

La potenzialità di risanare il fiume Seveso esiste e volendo potremmo trasformarla in realtà entro il 2030.
Sicuramente non è la priorità ambientale che merita la nostra maggiore attenzione, qualcuno potrà argomentare che sia meglio concentrarci sugli obiettivi di taglio delle emissioni e troverebbe un solido sostegno da parte di molti.

A differenza della decarbonizzazione, però, questo potrebbe essere un progetto portato avanti per la maggior parte da singoli cittadini o associazioni che hanno voglia di migliorare il proprio comune. La voglia di poter aiutare il clima o il mondo è forte in alcune persone, ma quando le occasioni per farlo non sono disponibili questa energia potrebbe trasformarsi in una tossica eco-ansia capace di congelare e scoraggiare.

Mi spingerei quasi a dire che oggi sia diventato un obbligo morale per i comuni offrire ai suoi cittadini l’opportunità di poter partecipare alla cura dell’ambiente.
Io di sicuro avrei piacere a dare il mio aiuto anche in un qualcosa che non sia l’emergenza numero uno al momento.

So di non essere l’unico con questo piccolo sogno nel cassetto, potremmo davvero arrivare a 5 anni da oggi su una spiaggia lungo il Seveso come quella presente nella foto di copertina, prendendo il sole guardando i bambini giocare in un fiume che potremo dire di avergli regalato.

How awsome would it be?