Stasera parto per la mia unica vacanza organizzata di quest’estate. Uno dei pochi momenti nell’anno in cui mi sarò allontanato da Paderno Dugnano e Milano.

As usual, la valigia è ancora vuota mentre io rimango accovacciato a letto a rimpiangere il giorno in cui ho accettato questo impegno sociale che adesso mi sembra troppo da sopportare.
My head feels heavy and it prevents me to pack my bag.

Partiamo in 5 con un volo stasera sul tardi e ci incontriamo direttamente all’aeroporto di destinazione con l’altra parte del gruppo che ci raggiunge dalla Croazia. La vacanza è stata organizzata più di tre mesi fa e io non ho partecipato in alcun modo alla pianificazione del viaggio. Conosco giusto giorno e orario del volo di andata e di quello di ritorno. Per quanto mi riguarda sapere che sono due date così distanti tra loro è già un’informazione sufficiente a stendermi.

Nel gruppo ho alcuni cari amici, gli altri un tempo lo erano ma negli anni sono lentamente retrocessi alla categoria “conoscenti”.
Con tutti abbiamo fatto diversi raduni pre-partenza per gestire la logistica del viaggio; io ne ho saltati la metà e di ritorno da quelli in cui invece mi sono presentato, mi trovavo a guidare verso casa con il fiato corto e un peso sul petto, alleggerito solo dalla consapevolezza che il viaggio era ancora lontano nel futuro.

Oggi mi sono svegliato e ho passato la colazione in overthinking, immaginandomi come sarebbe andata questa vacanza. La mia immaginazione può prendere spunto da altri viaggi fatti insieme alle stesse persone in passato, giocando a riprodurre situazioni già vissute riadattandole al presente, in cui non sono sicuro riuscirei a viverle come ha fatto la mia versione passata, con la quale sento di condividere ben poco.
Ero decisamente più felice, ero più equilibrato. Ancora non sapevo di essere sull’orlo del precipizio e vivevo le mie sfide con una leggerezza che oggi pagherei a peso d’oro.

Finita la colazione è iniziata una straziante danza di procrastinazione e rimuginazioni che mi porta fino ad adesso, precisamente a 3 ore dalla partenza con ancora la valigia vuota e le lacrime agli occhi.

Il mio psicologo mi ha stuzzicato alla fine della nostra ultima sessione chiedendomi se avessi accettato di partecipare a questo viaggio per me stesso o per far piacere a loro. Should be illegal to drop bombs like that at the end of a session!
Non sono riuscito a rispondere, ma a dire la verità non saprei nominare l’ultima volta che ho fatto attivamente qualcosa solo per me stesso, da qui credo di poter dedurre la risposta alla sua domanda.
Mi permetto di spendere i weekend a dormire, ma questa non è un’azione, è più che altro un’assenza di azioni.
In those weekends I simply exist, with no plan, purpose or drive. Una versione di me perfettamente complementare a quella ambiziosa e opportunista che invece ha il sopravvento durante la settimana.

Riassumendo: mi strapazzo al lavoro pregando di riuscire a dimostrare il mio valore, non rispetto quello che vorrei nella mia vita personale e, a quanto pare, accetto di imbarcarmi in una vacanza solo per non dar dispiacere a un gruppo di persone a cui voglio bene, ma che comunque allo stesso tempo mi regala momenti di ansia che nemmeno la maturità è riuscita a offrirmi…
Il mio psicologo ha vinto alla lotteria. Si è trovato un cliente abbastanza conciato che lo arricchirà per i prossimi anni a venire se non vuole rimanere solo, in compagnia dell’ansia simpaticamente raffigurata dai creatori di Inside Out.

Credo che continuerò il percorso di psicoterapia perché sinceramente sono stanco di vivere così negativamente eventi che le persone vicine a me non vedono l’ora di fare. Sono stanco di guidare verso casa a fine serata con il solito peso sul petto e comunque non essere in grado di alzare la mano e tirarmi indietro. Sono stanco di sapere di non poter superare questi momenti di sabbie mobili d’ansia se non grazie ad un farmaco che, a pensarci bene, richiama tanto la “Fortuna liquida” dei libri di Harry Potter.

I’m tired, and this day spent lying in bed, hoping to wake up from this bad dream, is not helping me feel any better. Since I couldn’t pack I wrote this text and I’ll post it on the blog, hoping it will spark in my mind the ability to leave this anxiety home, considering it’s way to heavy to pack it and check it in on the plane!

I wouldn’t bet a euro on it, but you never know.

Per il momento posso solo aspettare che la pozione faccia effetto, restituendomi l’abilità di chiudere la valigia e di fingere di essere entusiasta all’idea di partire almeno la metà di quanto lo saranno gli altri.